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Indice
- Introduzione
- Storia del Castello Serravalle
- Architettura e struttura
- Leggende del castello
- Come visitare il Castello Serravalle
- Quando visitare
- Il castello e il panorama su Bosa
- Eventi e manifestazioni
- Consigli per la visita
- Conclusioni
Introduzione
Dominando maestosamente l'orizzonte di Bosa, antica città fluviale della Sardegna occidentale, il Castello Serravalle (conosciuto anche come Castello Malaspina) rappresenta una delle più affascinanti testimonianze del passato medievale dell'isola. Arroccato sulla sommità del colle che sovrasta l'abitato, questo maniero offre non solo un tuffo nella storia, ma anche uno dei panorami più spettacolari che si possano ammirare in questa parte della Sardegna.
Per chi si chiede cosa vedere a Bosa, il castello rappresenta sicuramente la prima tappa obbligata di qualsiasi itinerario. La sua sagoma imponente, visibile da ogni angolo della cittadina, è diventata nel corso dei secoli il simbolo stesso di Bosa, un punto di riferimento non solo geografico ma anche identitario per la popolazione locale.
Costruito in un'epoca in cui il controllo del territorio era fondamentale per il potere politico e militare, il Castello Serravalle ha attraversato secoli di storia, assistendo silenzioso al susseguirsi di dominazioni, guerre, periodi di splendore e di declino. Oggi, pur conservando solo in parte la sua struttura originaria, continua a raccontare, attraverso le sue pietre antiche, la complessa vicenda storica di Bosa e della Sardegna.
In questo articolo esploreremo la storia del castello, la sua architettura, le leggende che lo circondano e tutti i dettagli pratici su come visitare questa straordinaria attrazione storica che rappresenta una delle principali cose da fare a Bosa per chiunque desideri comprendere l'anima autentica di questo angolo di Sardegna.
Storia del Castello Serravalle
Le origini medievali
La storia del Castello Serravalle inizia nel XII secolo, quando la potente famiglia toscana dei Malaspina decise di edificare una fortezza strategica sulla sommità del colle che domina Bosa. Questa decisione non fu casuale: in quel periodo la Sardegna era divisa in quattro giudicati (regni indipendenti), e il controllo di un punto strategico come Bosa, con il suo fiume navigabile e la sua posizione costiera, rappresentava un notevole vantaggio politico e commerciale.
Furono i marchesi Malaspina dello Spino Secco, a dare inizio alla costruzione del Castello Malaspina intorno al 1112. L'edificazione della fortezza segnò un momento cruciale nella storia di Bosa: il centro abitato, che in epoca romana si trovava più a valle nella zona oggi nota come Bosa Vetus, venne gradualmente spostato sul pendio del colle Serravalle, cercando protezione all'ombra del castello.
Sotto il dominio dei Malaspina, il Castello Serravalle divenne il cuore politico e militare di un territorio che comprendeva non solo Bosa ma anche vaste aree circostanti. La posizione elevata permetteva di controllare sia la foce del fiume Temo che un ampio tratto di costa, fondamentale per prevenire attacchi dal mare in un'epoca di frequenti incursioni.
Il periodo aragonese
Nel XIV secolo, con l'arrivo degli aragonesi in Sardegna, anche Bosa e il suo castello passarono sotto il controllo della Corona d'Aragona. Questo periodo segnò importanti trasformazioni per il Castello Malaspina, che venne ampliato e fortificato ulteriormente per adattarlo alle nuove tecniche militari e alle esigenze della dominazione iberica.
È durante il periodo aragonese che all'interno del Castello Serravalle venne finita la costruzione della chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, splendido esempio di architettura che costituisce oggi uno dei principali motivi di interesse per chi desidera visitare la fortezza. La chiesa venne decorata con un ciclo di affreschi di notevole pregio artistico, che rappresentano un unicum nel panorama dell'arte medievale sarda.
Nei secoli successivi, sotto il dominio spagnolo prima e sabaudo poi, il castello mantenne la sua importanza strategica, ma iniziò gradualmente a perdere la sua funzione residenziale. Le famiglie nobili locali preferirono costruire palazzi più comodi e lussuosi nel centro di Bosa, lasciando che la fortezza sulla collina servisse principalmente come struttura difensiva.
L'abbandono e il recupero
Con l'evoluzione delle tecniche militari e la diminuzione delle minacce esterne, tra il XVII e il XVIII secolo il Castello Serravalle perse progressivamente anche la sua funzione difensiva. Iniziò così un lungo periodo di abbandono e degrado, durante il quale molte strutture crollarono e altre vennero smantellate per recuperare materiale da costruzione.
Pure la chiesa non continuò a essere utilizzata e mantenuta. Solo nel 1847, tra le rovine del castello, un ragazzo trovò una statua di legno raffigurante la Vergine mentre allatta il Bambino Gesù (Virgo lactans). Questo ritrovamento, ritenuto miracoloso, portò alla decisione di dedicare la chiesa del castello alla Madonna, che venne invocata con il titolo di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, in riferimento alla posizione elevata del santuario, da cui si crede che la Vergine protegga la città dall’alto.
Per il resto del complesso, bisognò attendere il XX secolo per assistere a un rinnovato interesse e ai primi interventi di recupero e valorizzazione.
Negli ultimi decenni, grazie a diverse campagne di restauro, il Castello Malaspina è tornato a essere un simbolo vivo della città e una delle principali attrazioni turistiche di Bosa. Oggi rappresenta una delle più importanti cose da vedere a Bosa e in tutta la Sardegna occidentale, meta di numerosi visitatori che ne apprezzano sia il valore storico e artistico che la straordinaria posizione panoramica.
Architettura e struttura
Le mura e le torri
Il Castello Serravalle presenta una pianta irregolare che segue la conformazione naturale della sommità del colle. Del complesso originario, che doveva essere molto più ampio e articolato, rimangono oggi principalmente le mura perimetrali e alcune torri, che permettono comunque di comprendere l'imponenza e l'importanza strategica che questa fortezza doveva avere nel Medioevo.
Le mura, costruite con blocchi di una pietra vulcanica locale, trachite rosa chiaro, si sviluppano per un perimetro di circa 352 metri, formando un poligono irregolare. Lo spessore delle pareti, che in alcuni punti raggiunge i due metri, testimonia la funzione prettamente difensiva dell'edificio, progettato per resistere agli assedi e alle tecniche di guerra dell'epoca.
Delle sette torri originarie, oggi ne rimangono visibili solo tre, di forma quadrangolare, posizionate strategicamente lungo il perimetro difensivo. Da queste torri, le sentinelle potevano controllare un vasto territorio, dalla foce del fiume Temo fino alle colline circostanti e al tratto di costa che si estende sia a nord che a sud di Bosa.
L'ingresso originario al castello si trova sul lato orientale ed è costituito da un portale ad arco a tutto sesto, anch'esso realizzato in trachite. Varcando questa soglia, si accede a quello che un tempo era il cortile interno della fortezza, oggi uno spazio aperto da cui si gode una vista spettacolare su Bosa, il fiume e il mare.
La chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos
Il gioiello architettonico e artistico del Castello Malaspina è indubbiamente la chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, edificata in piu passaggi ma finita nella prima metà del XIV secolo all'interno del perimetro fortificato. Il nome stesso della chiesa, che in sardo significa "Nostra Signora dei Regni Alti", sembra alludere alla sua posizione elevata, ma ha anche una valenza simbolica legata al culto mariano.
L'edificio presenta una semplice pianta rettangolare a navata unica, con copertura a capriate lignee e abside orientata secondo la tradizione cristiana. La facciata, sobria ed essenziale, è caratterizzata da un portale architravato sormontato da un arco a tutto sesto, mentre un piccolo campanile a vela si erge sulla sommità.
L'interno della chiesa, pur nella sua semplicità strutturale, nasconde un tesoro di inestimabile valore: un ciclo di affreschi trecenteschi, realizzati probabilmente da artisti di scuola toscana, che rappresenta uno degli esempi più antichi e meglio conservati di pittura parietale medievale in Sardegna.
Gli affreschi della chiesa
Gli affreschi della chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, datati tra il 1340 e il 1350, costituiscono uno dei principali motivi di interesse per chi decide di visitare il Castello Serravalle. Questi dipinti, riscoperti solo negli anni '70 del Novecento sotto strati di intonaco che li avevano protetti per secoli, offrono uno straordinario spaccato dell'arte e della spiritualità medievali.
Il ciclo pittorico si sviluppa lungo le pareti laterali della navata e nell'area presbiteriale, illustrando scene del Nuovo Testamento e figure di santi. Tra le scene più significative si riconoscono un'Ultima Cena, una Crocifissione, un'Adorazione dei Magi e un'Annunciazione. Lo stile richiama quello della pittura toscana del primo Trecento, con influenze giottesche evidenti nella composizione spaziale e nel trattamento delle figure.
Il restauro degli affreschi, condotto con tecniche all'avanguardia, ha permesso di recuperare gran parte della vivacità cromatica originale, restituendo alla comunità di Bosa e ai visitatori un tesoro artistico di eccezionale valore, che da solo giustifica una visita al Castello Malaspina.
Leggende del castello
Il fantasma della castellana
Come ogni antico maniero che si rispetti, anche il Castello Serravalle ha le sue leggende e i suoi misteri. Tra le storie che la tradizione popolare ha tramandato di generazione in generazione, una delle più affascinanti riguarda il fantasma di una giovane castellana che, secondo i racconti, appare nelle notti di luna piena tra le rovine della fortezza.
Si narra che si tratti dello spirito di una nobildonna vissuta nel XV secolo, figlia del signore del castello, costretta dal padre a sposare un uomo che non amava mentre il suo cuore apparteneva a un giovane pescatore di Bosa. Disperata, la giovane si sarebbe tolta la vita gettandosi da una delle torri, ma la sua anima inquieta continuerebbe a vagare tra le mura del Castello Malaspina, alla ricerca di una pace mai trovata.
I più romantici sostengono che nelle notti estive, quando la brezza marina accarezza il colle Serravalle, si possa udire il lamento della castellana che chiama il nome del suo amato. Questa leggenda del castello, per quanto appartenga al regno del folclore, contribuisce ad avvolgere il Castello Serravalle in quell'aura di mistero che rende ancora più suggestiva la visita, specialmente al tramonto o nelle serate illuminate dalla luna.
Il marchese geloso
Un'altra leggenda molto diffusa riguarda il marchese Malaspina che fosse estremamente geloso della sua bellissima moglie, tanto da far costruire un passaggio segreto che dal castello la portasse direttamente alla cattedrale, al riparo da sguardi indiscreti.
Ma nemmeno questa precauzione bastò a calmare la gelosia del marchese. Un giorno, preso da un impeto d’ira, tagliò le dita alla donna, le avvolse in un fazzoletto e uscì. Più tardi, ormai tranquillo e dimentico di tutto, tirò fuori il fazzoletto per soffiarsi il naso… e le dita caddero a terra, sotto gli occhi attoniti dei presenti.
Il marchese fu subito arrestato e imprigionato. Quanto alle dita, la leggenda vuole che si siano pietrificate e che ancora oggi si possano vedere, trasformate in pietre, nei dintorni del castello.
Come visitare il Castello Serravalle
Orari e biglietti
Per chi desidera sapere come visitare il Castello Serravalle, è importante innanzitutto conoscere gli orari di apertura, che variano a seconda della stagione. Durante il periodo estivo (da giugno a settembre), il castello è generalmente aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 con orario continuato. Nel periodo invernale (da ottobre a maggio), gli orari si riducono, con apertura dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00, e la chiusura del sito il lunedì.
Il biglietto d'ingresso ha un costo contenuto (circa 6,5 euro per gli adulti, con riduzioni per bambini, studenti e anziani), e include la visita sia alle strutture fortificate che alla chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos con i suoi preziosi affreschi.
È possibile acquistare i biglietti direttamente alla biglietteria situata all'ingresso del castello o, in alta stagione, prenotarli in anticipo presso l'ufficio turistico di Bosa per evitare code. Per gruppi numerosi è consigliabile la prenotazione anticipata in qualsiasi periodo dell'anno.
Percorsi di visita
La visita al Castello Malaspina si sviluppa attraverso un percorso che permette di esplorare i resti delle strutture difensive, godere dei panorami mozzafiato su Bosa e i dintorni, e ammirare gli affreschi della chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos.
Il percorso inizia varcando l'antico portale d'ingresso e prosegue nel cortile interno, da cui si può accedere alle mura perimetrali e a ciò che resta delle torri. Pannelli informativi, disponibili in diverse lingue, illustrano la storia del castello e le funzioni delle varie strutture, aiutando il visitatore a immaginare come doveva apparire la fortezza nel suo periodo di massimo splendore.
La tappa principale del percorso è naturalmente la visita alla chiesa, dove si possono ammirare gli straordinari affreschi trecenteschi. In alcuni periodi dell'anno sono disponibili visite guidate condotte da esperti locali, che aggiungono valore all'esperienza grazie a dettagli, aneddoti e leggende del castello che difficilmente si potrebbero cogliere con una visita autonoma.
Il percorso si conclude generalmente sulla terrazza panoramica, da cui si gode una vista spettacolare a 360 gradi: da un lato il centro storico di Bosa con le sue case colorate che si arrampicano sul pendio, dall'altro il fiume Temo che serpeggia verso il mare, e all'orizzonte l'azzurro del Mediterraneo che si fonde con il cielo.
Accessibilità
È importante sottolineare che la visita al Castello Serravalle presenta alcune sfide dal punto di vista dell'accessibilità. Il castello si trova sulla sommità di un colle, e per raggiungerlo è necessario percorrere a piedi un sentiero in salita che si snoda attraverso il quartiere storico di Sa Costa, con le sue stradine strette e a tratti ripide.
Il percorso dal centro di Bosa fino all'ingresso del castello richiede circa 15-20 minuti di camminata in salita, che può risultare impegnativa nelle giornate più calde. Non esiste una strada carrabile che arrivi direttamente all'ingresso, quindi anche chi si sposta in auto dovrà parcheggiare a valle e proseguire a piedi.
All'interno del sito, le superfici irregolari, le scale e i dislivelli rendono la visita poco adatta a persone con mobilità ridotta o in sedia a rotelle. Tuttavia, gli sforzi per migliorare l'accessibilità sono in corso, e alcune aree, come la chiesa, sono state rese più facilmente accessibili rispetto al passato.
Per questo motivo, è consigliabile a chi ha problemi di mobilità o viaggia con bambini piccoli informarsi preventivamente presso l'ufficio turistico sulle effettive condizioni di accessibilità e sulle eventuali soluzioni alternative disponibili.
Quando visitare
La scelta del momento migliore per visitare il Castello Malaspina dipende dalle preferenze personali e dal tipo di esperienza che si desidera vivere. Ogni stagione offre prospettive diverse e atmosfere particolari che possono arricchire la visita a questo straordinario monumento storico.
La primavera (aprile-maggio) è forse il periodo ideale per visitare il castello. Le temperature sono miti, la natura è nel pieno del suo rigoglio con la macchia mediterranea che colora le pendici del colle Serravalle, e i flussi turistici non hanno ancora raggiunto i picchi estivi. In questa stagione, inoltre, la luce è particolarmente favorevole per le fotografie, con cieli limpidi che esaltano i contrasti cromatici tra le pietre rossastre del castello, il verde della vegetazione e l'azzurro del mare all'orizzonte.
L'estate (giugno-settembre) è la stagione più popolare per visitare Bosa e il suo castello, grazie al clima caldo e soleggiato e alla possibilità di combinare la visita culturale con un soggiorno balneare a Bosa Marina. Tuttavia, è importante considerare che le temperature possono essere molto elevate, soprattutto nelle ore centrali della giornata, rendendo la salita al castello piuttosto faticosa. Per questo motivo, in estate è consigliabile pianificare la visita nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, quando il caldo è meno intenso e la luce del sole calante crea suggestivi giochi di ombre tra le antiche mura.
L'autunno (ottobre-novembre) offre condizioni climatiche nuovamente favorevoli, simili a quelle primaverili, con l'aggiunta di una luce dorata che avvolge il paesaggio in un'atmosfera quasi magica, particolarmente apprezzata dai fotografi. In questa stagione, inoltre, i vigneti che circondano Bosa si tingono di sfumature rosse e dorate, creando uno spettacolo naturale che arricchisce ulteriormente la vista panoramica dal castello.
Anche l'inverno (dicembre-marzo) ha il suo fascino. Sebbene le temperature siano più fresche e le giornate più corte, questo è il periodo in cui il Castello Serravalle rivela il suo lato più autentico e meno turistico. Nelle giornate limpide di sole, tipiche dell'inverno sardo, la visibilità è eccezionale e permette di godere di panorami che si estendono per chilometri lungo la costa. Le occasionali giornate nuvolose o nebbiose, d'altra parte, avvolgono il castello in un'atmosfera misteriosa che ben si addice alle antiche pietre e alle leggende che le circondano.
Il castello e il panorama su Bosa
Uno degli aspetti più straordinari del Castello Serravalle è indubbiamente il panorama che si gode dalle sue mura e terrazze. La posizione elevata sulla sommità del colle permette una vista a 360 gradi che abbraccia Bosa, il fiume Temo, la costa e l'entroterra, offrendo uno spettacolo visivo che da solo vale la fatica della salita.
Guardando verso valle, lo sguardo abbraccia l'intero centro storico di Bosa, con le sue caratteristiche case multicolori che si arrampicano sul pendio del colle fino ai piedi del castello. I tetti di tegole rosse, le facciate pastello e gli stretti vicoli medievali creano un mosaico cromatico di rara bellezza, che contrasta con il blu intenso del cielo sardo.
A ovest, il fiume Temo serpeggia placido tra le colline prima di sfociare nel Mar Mediterraneo. La sua foce, con le barche dei pescatori ormeggiate lungo le rive e la vegetazione ripariale che lo costeggia, offre uno scorcio bucolico che sembra uscito da un dipinto. Nelle giornate più limpide, lo sguardo può spingersi a nord e a sud lungo la costa, scoprendo calette nascoste, scogliere a picco sul mare e l'infinita distesa azzurra che si fonde con l'orizzonte.
Verso est, il paesaggio è dominato dalle colline dell'entroterra sardo, punteggiate di oliveti, vigneti e macchia mediterranea. In lontananza, nelle giornate più nitide, si possono scorgere le cime dei monti del Marghine e del Montiferru, che completano questo straordinario panorama naturale.
La vista dal Castello Malaspina cambia continuamente con le ore del giorno, offrendo spettacoli sempre diversi: l'alba che indora le facciate delle case di Bosa, il mezzogiorno con la sua luce abbagliante che esalta i colori, il tramonto che tinge di rosa e arancio il cielo e il mare, fino alle ore notturne, quando le luci della città brillano come stelle sotto l'antico maniero.
Non c'è dubbio che questo panorama rappresenti uno dei principali motivi per cui il Castello Serravalle è considerato una delle più importanti cose da vedere a Bosa e una tappa imperdibile per chiunque visiti questa parte della Sardegna.
Eventi e manifestazioni
Il Castello Serravalle non è solo un monumento storico da ammirare passivamente, ma uno spazio vivo che ospita numerosi eventi e manifestazioni culturali durante tutto l'anno, offrendo ai visitatori esperienze diverse e sempre interessanti.
Durante l'estate, il castello diventa una suggestiva location per concerti di musica classica, jazz e tradizionale sarda, organizzati nell'ambito di festival e rassegne che attirano artisti di fama nazionale e internazionale. Le antiche mura fanno da scenario anche a rappresentazioni teatrali e reading letterari, creando un'atmosfera magica sotto le stelle estive.
Particolarmente suggestivi sono gli eventi legati alla celebrazione di Nostra Signora di Regnos Altos, la cui festa ricorre il sabato e la domenica della seconda settimana di settembre. In questa occasione, il castello diventa il fulcro di celebrazioni religiose e manifestazioni popolari che coinvolgono l'intera comunità di Bosa e attirano visitatori da tutta la Sardegna. La processione che porta la statua della Madonna dalla chiesa del castello attraverso le vie del centro storico rappresenta uno dei momenti più toccanti e partecipati dell'anno.
Per gli appassionati di storia e archeologia, vengono periodicamente organizzati convegni, seminari e rievocazioni storiche che permettono di approfondire la conoscenza del monumento e del suo contesto storico. Particolarmente apprezzati sono i laboratori didattici per bambini e ragazzi, che attraverso il gioco e l'esperienza diretta vengono introdotti alla storia del castello e alle tradizioni medievali.
Il calendario degli eventi è generalmente più ricco durante la stagione estiva, ma anche nei mesi invernali non mancano iniziative culturali, spesso legate alle festività natalizie o al Carnevale, uno dei momenti più importanti del calendario tradizionale bosano.
Per conoscere gli eventi in programma durante il periodo della propria visita, è consigliabile consultare il sito web ufficiale del Comune di Bosa o rivolgersi all'ufficio turistico locale, che fornisce informazioni aggiornate su tutte le manifestazioni previste al Castello Serravalle.
Consigli per la visita
Per rendere la visita al Castello Malaspina un'esperienza piacevole e completa, ecco alcuni consigli pratici da tenere in considerazione.
Innanzitutto, è consigliabile indossare calzature comode e adeguate per camminare su superfici irregolari e affrontare la salita dal centro di Bosa fino al castello. Abbigliamento a strati è raccomandato in ogni stagione: anche in estate, sulla sommità del colle la brezza può essere fresca, mentre in inverno è bene proteggersi dal vento che spesso soffia sulla cima.
Portate con voi una bottiglia d'acqua, soprattutto se visitate il castello nei mesi caldi, poiché lungo il percorso di salita non ci sono molti punti di ristoro. All'interno del castello è disponibile un piccolo punto vendita dove è possibile acquistare acqua, bevande e snack, ma è sempre meglio essere previdenti.
Non dimenticate la macchina fotografica o uno smartphone con una buona fotocamera: il panorama che si gode dal Castello Serravalle è uno dei più spettacolari della Sardegna occidentale, e potrete scattare foto indimenticabili sia del paesaggio che dei dettagli architettonici del monumento.
Per apprezzare appieno il valore storico e artistico del castello, in particolare gli affreschi della chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, è consigliabile partecipare a una visita guidata. Le guide locali sono in grado di arricchire l'esperienza con dettagli sulla storia del castello, aneddoti e leggende che non troverete nelle guide turistiche standard.
Se siete particolarmente interessati alla fotografia, il momento migliore per visitare il castello è durante le cosiddette "ore d'oro", all'alba o al tramonto, quando la luce assume tonalità calde che esaltano il colore rossastro della trachite e creano suggestivi contrasti con l'azzurro del cielo e del mare.
Infine, cercate di dedicare alla visita il tempo necessario per apprezzare non solo il monumento in sé, ma anche l'atmosfera unica che lo circonda. Prendetevi un momento per sedervi sulle antiche mura e lasciare che lo sguardo si perda nell'orizzonte, immaginando come doveva essere la vita in questo luogo secoli fa, quando il Castello Serravalle era il centro del potere politico e militare della regione.
Conclusioni
Il Castello Serravalle rappresenta molto più di una semplice attrazione turistica: è un simbolo identitario per Bosa, un luogo dove storia, arte, leggenda e natura si fondono creando un'esperienza unica e profondamente emozionante per chi lo visita.
Dalle sue antiche mura, che hanno resistito per oltre otto secoli alle intemperie e alle vicissitudini della storia, si gode uno dei panorami più straordinari della Sardegna, un quadro vivente che cambia colori e atmosfere con il passare delle ore e delle stagioni. All'interno della chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, gli affreschi trecenteschi raccontano storie di devozione e di arte, testimoniando il ricco passato culturale dell'isola.
Ogni pietra del Castello Malaspina racconta una storia, ogni angolo nasconde potenzialmente una leggenda, ogni scorcio panoramico invita alla contemplazione e alla riflessione. In un'epoca di turismo frenetico e spesso superficiale, questo luogo invita invece alla lentezza, alla scoperta graduale, all'ascolto di ciò che le antiche pietre hanno da raccontare.
Per chi si domanda cosa vedere a Bosa e cosa fare a Bosa, il castello rappresenta indubbiamente la prima risposta, il punto di partenza ideale per comprendere l'anima di questa splendida cittadina.
Questo articolo fa parte della serie "Sardegna da scoprire", dedicata all'esplorazione delle gemme nascoste dell'isola. Per approfondimenti su altre destinazioni sarde, consultate gli altri articoli della sezione.